mercoledì 28 ottobre 2009

L'indignazione e la delusione

Come quasi ogni giorno, faccio una passeggiata nei blog amici, per entrare virtualmente nelle altre case e sentire i profumi delle cucine, che, come nella mia, variano ogni giorno. Per un semplice ordine alfabetico, oggi, sono passata prima da Paoletta, di Anice & Cannella e ciò che mi ha colpito non è stata una ricetta, ma un post sul plagio delle ricette (foto comprese). Vi suggerisco di leggerlo qui. Da lì, sono passata al blog di Adriano ed ho letto, con crescente indignazione, di altri episodi del genere, pertanto vi invito a leggere anche il suo post e quello di Lydia di Tzatziki a colazione.
Mentre mi chiedevo, come sia possibile che persone "illustri", che dovrebbero condividere la nostra stessa passione, si abbassino a "rubare" le idee e le intuizioni degli altri, sono ritornata sul blog di Paoletta, dove ho trovato il link per poter visionare l'allegato a Repubblica "incriminato" per la foto del Pan dei Santi.
Ancor prima di scorgere la foto in questione, sono stata colpita da un'altra fotografia, che, poche settimane fa mi ha talmente piacevolmente impressionato (insieme al racconto della ricetta), che non potevo non ricordarmene: è quella di Marjlet di Sogni di Zucchero, relativa alla ricetta delle Ossa di Morti. Non so se qualcuno se ne era accorto, ma ho appena inviato una mail alla diretta interessata, per avvertirla.
Ciò che resta, alla fine di questo post scritto di fretta, per il desiderio di diffondere al più presto queste notizie, è una grande amarezza, ma anche la consapevolezza che è nostro compito vigilare e difenderci, poichè non c'è più alcun limite a queste mancanze di rispetto.
Cosa ci spinge a non cogliere i frutti dalle piante dei vicini, anche se a portata di mano, o a non impossessarci di un oggetto trovato per caso, solo perchè, apparentemente, non ha padrone? Cos'è che ci spinge ad aver cura della cosa pubblica, anche se, sempre apparentemente, non ci appartiene? C'è un limite molto sottile tra ciò che è "nostro" e ciò che non lo è e risiede nel rispetto del prossimo, quando questo limite viene valicato, c'è bisogno di giustizia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che brutta cosa questa situazione, come si può mancare di rispetto al lavoro degli altri in questo modo!. la cosa importante però è fare più rumore possibile!
Vale

Laura ha detto...

hai ragione! E' davvero triste! E' giusto prendere spunti dalle idee degli altri, credo tutti lo facciamo, ma non vedo che gusto ci sia a copiare e far passare per proprie cose altrui. Del resto però credo che chiunque decida di condividere le proprie creazioni sul web debba necessariamente mettere in conto anche questo...

Giovanna ha detto...

Ciao Nicol, condivido appieno tutto quelle che hai scritto.
Sono entrata nel tuo blog, attratta dal nome, io sono una grande appassionata di té, e ho scoperto un blog bellissimo!
Sembra veramente un salotto dove entrare e parlare, condividere idee, bere il té e mangiare le tue quiche.
Perdona la mia ignoranza, ma cos'è lo stich and bitch?
A prestissimo!
Giovanna

Nicol ha detto...

#Per Vale:sono d'accordo,facciamo tanto rumore.
#Per Laura:mettere in conto che sia possibile, non vuol dire giustificare ciò, quando succede, non trovi?Hai proprio ragione:è davvero triste :(
#Per Giovanna:grazie per le cose belle che hai scritto, hai centrato in pieno le intenzioni di questo progetto;comunque, stitch and bitch vuol dire letteralmente "sferruzzare e spettegolare", quindi racchiude in sè la bella abitudine di riunirsi per lavorare a maglia o ad uncinetto e chiacchierare. Torna presto :)

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